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La voce di Laide

Rebecca Rametti dà voce e corpo ai pensieri taciuti di Laide, illustrandoli in queste tre tavole. Il lavoro è stato sviluppato nell’ambito del seminario: Scritture del desiderio, parallelamente al corso di Letterature comparate della Prof.ssa Chiara Lombardi, 2021/2022.
Le tre tavole sono pubblicate separatamente con una didascalia apposita.

“L’intento di queste tre tavole, sulla base del romanzo di Un Amore di Dino Buzzati, è quello di
capovolgere il finale. Una volta finita la lettura dell’opera ho sentito come se mancasse qualcosa,
come se ci fosse un buco da riempire. Quel buco è il pensiero della Laide. Nel capitolo XXXV,
durante il suo sonno, durante il continuo ruotare del cavallo in giostra di Antonio, durante i continui
pensieri, turbe, affanni e supposizioni dell’uomo, voglio dare voce alla ragazza tramite parole e forme;
in modo tale da metterla in luce non solamente sotto la figura della prostituta. In qualche modo voglio
riscattarla, cercando di far capire che anche lei ha un cuore e un animo, per quanto enigmatico. Forse
lo è perché nessuno le ha mai fatto le domande giuste o non si è mai interessato a lei in maniera tale
da poter essere anche luce e non solo ombre”.

Nella prima tavola abbiamo lo sfondo della scura Milano, la città che la ingloba. Circondata dalla
borghesia lei è solo una ragazzina che si concede per soldi, per una vita migliore o forse solo perché si
diverte, o forse perché ormai, lei, è solo questo. È considerata socialmente inferiore, per quando
Antonio abbia bisogno di lei. Milano è scura, il buio la copre ma lei sogna di stare alla luce del sole
senza doversi nascondere e camminare per le vie con la consapevolezza di essere sì, ancora una
ragazzina, ma comunque con dei desideri e la voglia di maturare.