The Rhymes of Prince

Letizia Scozzi, in questa sua composizione, riscrive in un’inedita prospettiva il Pericles shakespeariano, nell’ottica del corso I drammi romanzeschi di Shakespeare I: Pericle e Cimbelino. Fonti e motivi, Letterature comparate B, mod. 1, prof.ssa Chiara Lombardi.  

La riscrittura tratta della vicenda di Pericle, principe di Tiro, e nasce dalla passione per la poesia in rima: in particolare di quella baciata, forse un po’ infantile è vero, semplice, ma proprio per questo rende tutta la sua bellezza e la sua emotività.

*

Prologo
Il primo a parlare è John Gower nel racconto
E la mia funzione è fare un resoconto;
Shakespeare mi ha richiamato dalla mia cenere
Per deliziare tutti, con questo genere.
Qui comincio a narrare,
Di un padre e di una figlia pare
Peccaminosi perché uniti
Da sentimenti proibiti.
Incesto si chiama il crimine
Causato dalla travolgente libidine.
Tutto questo è nascosto da un indovinello
Che se svelato, alla principessa porta un sanguinario anello.
Ma ora lascio a voi giudicare
Visto che la favola deve iniziare.

Atto I
Entra Pericle principe di Tiro,
Colui che ha visto dei suoi rivali il ritiro
Per la mano della figlia del re Antioco,
Desideroso di risolvere un enigma demoniaco.
Nessuno lo risolve tranne il nostro valoroso:
Ma l’esito di morte sarà comunque doloroso.
Per sfuggire al verdetto ritorna nella sua terra,
Ma non essendo sicuro, l’idea afferra
Di sfuggirle per un’altra località.
Nomina Elicano reggente della città
E si reca a Tarso, da Dionisa e Cleone
Per poi tornare in patria da leone.

Atto II
Una tempesta sorprende il protagonista,
Ma lei altruista,
Gli fa raggiungere le spiagge di Pentapoli,
In premio la figlia del re al vincitore degli scapoli.
Pericle ne approfitta
E trionfa senza sconfitta:
A lui viene così donata la principessa
La sua mano come promessa.
Ma facciamo un passo a ritroso:
Ricordate di Antioco e la figlia il legame amoroso?
La mano divina li ha puniti:
Con la morte li ha assaliti.
Il popolo vuole affidare ad Elicano la corona
Ma il consigliere rifiuta e l’idea abbandona
Solo se il patto viene rispettato,
cioè giunta la notizia della morte del re adorato
Allora prenderà il comando:
Manda una pattuglia per notizie buone sperando.

Atto III
A Pentapoli arriva la notizia della spedizione spinta
E Pericle si rimette in viaggio per Tiro con Taisa incinta.
Ma ahimè, un’altra tempesta è in agguato
Così non permette al duo di essere accontentato.
Nasce la creatura del grembo materno,
Però alla donna dona l’inverno.
Il re addolorato, getta in mare l’amata
Per calmare degli dei la collera armata.
Così Marina, è il nome della figlia del mare
E che Pericle porta a Tarso per salvare.
Il destino con Taisa è tuttavia premuroso
La sua cassa approda ad Efeso con fare misterioso;
Trovata dal vecchio mago Cerimone
Rivive grazie alla sua prodigiosa applicazione.
Una volta risvegliata, smarrita
Crede che il suo amato sia defunto: così ferita
Decide di rimanere ad Efeso e sacerdotessa diventare
Nel tempio di Diana per avanti andare.
Pericle lascia Marina a Cleone e Dionisa
E poi parte per Tiro che avvisa.

Atto IV
Il tempo scorre, non ci si accorge del suo sfuggire:
Marina, fanciulla così bella, invidiato è il suo apparire.
La figlia di Cleone e Dionisa è detta carina,
Ma la bellezza è cosa più di Marina.
Questo, più di tutti, Dionisa non lo accetta
E organizza la strategia perfetta.
Fatto chiamare Leonino, un suo servitore
Lo incarica di essere il suo uccisore.
Ma il suo piano fallisce,
Il valletto la sua azione non finisce
Perché la fanciulla viene rapita dai pirati
E portata a Mitilene al bordello degli affamati.
Poiché la giovinetta è assai virtuosa,
Mantiene la sua innocenza preziosa
Grazie all’arte del cantare, del suonare
Ma soprattutto del parlare.
Pericle finiti i suoi viaggi,
E dopo aver visto molti paesaggi,
Torna a Tarso per riprendere la sua erede.
Ma di una menzogna si fida e Pericle cede.
Così per il dolore afflitto,
Riprende la ricerca della figlia su un nuovo tragitto.

Atto V
Dopo varie traversate, ebbene,
La sorte porta il vecchio Pericle a Mitilene.
Marina che qui si trova,
Ha il titolo di colei che gli animi rinnova.
Così Lisimaco, sovrano di Mitilene, presenta
Marina a Pericle, così di rincuorarlo tenta.
Il principe di Tiro non vuole abusare della ragazza
E pertanto vuole raccontare la sua storia pazza.
Di conseguenza anche Marina espone le sue vicende
Ed è così che il legame padre e figlia si riprende.
La dea Diana appare a Pericle in sogno
E gli rivela il suo bisogno:
Lo invita a recarsi al suo tempio
Per dimostrargli di carità un esempio.
Infatti lì incontra la sua cara moglie
E con molto stupore lo accoglie.
Ora la famiglia è riunita
E la felicità è di nuovo sentita!

Epilogo
E di nuovo l’ultimo a parlare è colui che è stato il primo
E le conclusioni vi esprimo.
Le vicende di Pericle, Taisa e Marina avete vissuto
Con peripezie e ostacoli ma con un fine benvenuto.
Conosceste personaggi come Elicano e Cerimone,
Con lealtà e conoscenza, hanno contribuito alla soluzione.
La notizia del tradimento di Dionisa e Cleone fu divulgata
E in Pericle accese una vendetta affamata:
Così nel loro palazzo furono bruciati
E per l’eternità rimarranno dannati.
Allora lo spettacolo è compiuto
A voi ogni ringraziamento è dovuto.

Bibliografia
William Shakespeare, Pericles-Prince of Tyre (Pericle- Principe di Tiro), Bompiani, 2019

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.