❧ SEGNALE 10 “Morfologia del romanzo” Holst Katsma

Resta interessante osservare come l’emergente morfologia spaziale del romanzo – la novità di capitoli, paragrafi e virgolette – abbia reindirizzato abitudini ancestrali e modelli di pensiero, trasformando la nostra capacità di immaginare le voci e lo scorrere del tempo; andando a plasmare, di volta in volta, le nostre stesse teorie su avvenimenti, pensieri e persone. Non dobbiamo mai dimenticare che il romanzo appartiene a un insieme di generi che sono più giovani della scrittura e del libro, e che partecipano al tentativo di espandere l’immaginazione verbale attraverso la scrittura. La morfologia spaziale è quindi di centrale importanza per l’evoluzione del romanzo

H. Kastma, Morfologia del romanzo, Milano: Nottetempo, 2025

Morfologia del romanzo è la tesi di dottorato di Holst Katsma, edita in Italia da Nottetempo, nella collana “Extrema Ratio” – collezione che raccoglie studi capitali della teoria letteraria e della letteratura comparata insieme a testi inediti di studiosi contemporanei italiani e stranieri – grazie alla curatela di Tiziano de Marino. Come recita l’explicit della postfazione di Franco Moretti – advisor e faro teorico dell’autore – Morfologia del romanzo è «un modello di creatività scientifica». Vale a dire che quello di Katsma è un testo eterodosso per metodo, coraggioso per le idee che lo sottendono ed eccentrico per lo stile che lo compone. La tesi di fondo – semplificando di molto –  è che la lingua e le strutture mentali ed epistemologiche del romanzo siano informate dagli aspetti morfologici-tipografici dei testi. Di conseguenza, indagando le mutazioni morfologiche è possibile indagare le strutture dell’immaginario. Ovviamente è possibile farlo attraverso le tecniche quantitative e statistiche del distant reading morettiano. Lo stile di Katsma, infine, risulta eccentrico perché assai poco accademico: sempre enfatico, spesso metaforico, talvolta addirittura intimo. Insomma uno studente di Letterature comparate potrà trovare in questo volume un’interpretazione originale della produzione teorica e accademica, oltre che un interessante incrocio di due eterodossie teoriche: il material turn e il distant reading.

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