Tutti gli articoli di Valentina Monateri

Lettere per vincere la morte

Aurora Costa, in questo suo lavoro, immagina che nella casa di Stratford in cui William Shakespeare ha trascorso gli ultimi anni di vita giunga per corrispondenza un carteggio contenente le epistole che il noto drammaturgo aveva inviato al giovane conte di Pembroke; realizzato nell’ottica del corso di Letterature comparate, Le forme del sonetto: da Petrarca a Shakespeare (Prof.ssa Chiara Lombardi).

“In questa riscrittura cerco di presentare in una versione inedita della discussa relazione tra William Shakespeare e il suo Fair Youth, sposando la teoria che identificherebbe quest’ultimo con il conte di Pembroke”.

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Nella primavera dell’anno 1617, mia madre Anne contrasse una forma lieve di polmonite; nulla di preoccupante ma, poiché mia sorella Susan si trovava proprio in quel periodo con i bambini in visita dai suoceri, si rese necessaria una mia permanenza presso di lei nella casa di Stratford; vi giunsi all’inizio di marzo e, su consiglio del medico, vi restai fin quasi alla fine di maggio – quando si fu del tutto ristabilita. Serbo un piacevole ricordo di quelle settimane, che furono per me come un ritorno alla gioventù prima che Hamnet morisse, quando la vita non era per noi bambini più che il fugace intermezzo tra un gioco e l’altro: ora, solo un poco più silenziosa, la casa non era diversa da quella che ci aveva visto crescere, adempiere diligentemente ai nostri studi, diventare adulti; seppellire un fratello.

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“Caro amico, “S’amor non è, che dunque è quel ch’io sento?”

Carola mauri, in questa composizione, propone la riscrittura di due sonetti di Francesco Petrarca inseriti all’interno di una lettera indirizzata a un amico del poeta, nell’ottica del corso di Letterature comparate, Le forme del sonetto, le forme del tragico: da Petrarca a Shakespeare (Prof.ssa Chiara Lombardi).

“S’amor non è, che dunque è quel ch’io sento?”. Mi chiedo, infatti, cosa sia questo sentimento che mi pervade se non è amore. Sento un fuoco che mi brucia dentro, una passione che mi spinge verso qualcuno, ma non so se posso chiamarlo davvero amore. E se non è amore, cos’altro potrebbe essere?”

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Caro amico,

ti scrivo questa lettera con il cuore carico di emozioni complesse e pensieri intricati. Non so se chiamare tutto questo amore, o una strana mescolanza di sentimenti, ma mi sento come se stessi camminando su un terreno incerto. Ho bisogno del tuo consiglio e del tuo aiuto per capire cosa mi sta accadendo, perché solo un amico di grande saggezza e comprensione come te può guidarmi attraverso questa nebbia emotiva.

C’è una domanda che mi perseguita: se non è amore quello che sento, allora cos’è? È come se fossi avvolto in una fitta nebbia di dubbi, e non riesco a distinguere con chiarezza il sentimento che mi tiene prigioniero. La sensazione che provo è intensa e, in alcuni momenti, mi appare quasi divina. Ma in altri momenti, mi sento sconfitto, come se stessi cadendo in un abisso senza fondo.

Mi trovo spesso a fare congetture sulla natura dell’amore. È un dono che ci eleva al di sopra della nostra esistenza quotidiana, oppure è una forza distruttiva che ci rende schiavi del desiderio e della sofferenza? Talvolta mi sembra di vivere in un sogno pieno di dolcezza, mentre altre volte mi sento come se fossi in preda a un incubo che non riesco a svegliare. Vorrei sapere da te, che hai sempre avuto una visione più chiara del mondo, se queste sensazioni sono normali.

Il mio cuore è diviso tra l’esaltazione e il dolore, tra la speranza e la disperazione. La persona che ha scatenato tutto questo in me appare come un angelo di luce e, allo stesso tempo, come una fonte di tormento. Mi chiedo se sto idealizzando qualcosa che non esiste, o se questo è davvero l’amore nella sua forma più pura e cruda. Come faccio a sapere se sono sulla strada giusta o se sto solo seguendo un’illusione?

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FLASH CALL #1 FETONTE O NON FETONTE?

Di che si tratta? Di una Flash Call per Short Narrative and Poetry legata al mito fondativo della città di Torino e al personaggio mitico di Fetonte, organizzata all’intero del progetto UniTo “Miti di Fondazione”. Questa è solo la prima di una serie di Call di scrittura creativa che la nuova redazione del Blog degli studenti di Letterature e Culture Comparate intende avviare nel corso dell’anno accademico 2024-2025.

La Call è aperta a scritture, riscritture e adattamenti del mito all’origine della città di Torino e di tante altre eco testuali, musicali e iconografiche. I contributi selezionati saranno pubblicati sul Blog degli studenti di Culture e Letterature Comparate (culturecomparate.it) e verranno presentati nel corso dell’evento-mostra “Fetonte sulle rive del Po? Versi e falsi miti di fondazione” presso il Palazzo del Rettorato (Via Po, 17) all’interno della Biblioteca Storica di Ateneo “Arturo Graf” il 28 maggio 2024 (nel primo pomeriggio).

Nel corso dell’evento, a seguito di una breve tavola rotonda dedicata al tema scientifico della ‘Riscrittura del mito’, a cura della Prof.ssa Chiara Lombardi e del dott. Mattia Cravero, alcune attrici e alcuni attori leggeranno i contributi selezionati per presentarli al pubblico in sala.

Questo tipo di Call sperimentale ha una scadenza molto breve: la deadline per l’invio dei contributi è domenica 19 maggio 2024 alle ore 15:00 (Per le specifiche si veda al fondo). Per ovviare alla mancanza di tempo per le vostre ricerche, in questo tipo di Call, vi saranno resi
disponibili qui di seguito alcuni materiali e spunti da cui partire.

IL MITO IN BREVE:

«Ne Le Metamorfosi di Ovidio, Fetonte è il figlio del dio del Sole e della mortale Climene che – insicuro della propria origine divina – giunge fino alla reggia “scintillante d’oro” del padre per chiedergli il governo del carro, il cui corso segnava l’avvicendarsi del giorno e della notte. La giovinezza, l’inesperienza, la natura mortale del personaggio ne segneranno il destino tragico: incapace di tenere le redini del carro del Sole, l’eroe precipiterà sotto l’impeto del suo stesso slancio, tra spaventosi bagliori di fuoco, incendiando e inaridendo parte della Terra abitata, accolto soltanto alla fine nelle acque del fiume Eridano». Potete rintracciare questa breve descrizione del mito nel pannello introduttivo della mostra “Fetonte sulle rive del Po? Versi e falsi miti di fondazione”, presso il palazzo del Rettorato, a cui vi consigliamo di fare un giro per trarre ancora più ispirazione!

La Redazione del Blog si riserva la possibilità di selezionare fino a un massimo di 10 contributi tra racconti brevi, poesie, dialoghi e forme ibride.

Specifiche per i contenuti:

  • Racconti brevi, forme ibride (come prosa poetica); MAX. 4000 battute.
  • Dialoghi; MAX. 4 pagine di testo Word.
  • Poesie numero libero di versi; MAX. invio di 3 contributi, senza particolari limitazioni
    per un massimo di 4 pagine di testo Word.


    Modalità di invio:
    Gli elaborati in formato Word (.doc/.docx) e rinominati
    [FLASHCALL#1_nome_cognome_titolo] dovranno essere inviati contestualmente al file in
    formato Word e che si trova in allegato sotto il nome ‘Delibera_Allegato B_Call Fetonte’ al
    seguente indirizzo mail:

    redazione.blogcomparate@gmail.com

    All’interno dello stesso file vi chiediamo di specificare nuovamente il vostro nominativo, titolo e
    recapito mail.

FOYER SHAKESPEARE – “Nothing like the Sun”. Leggere, tradurre, insegnare Shakespeare in Italia (1623-2023)

La prima edizione del Foyer si è svolta nell’anno accademico 2023-2024 per celebrare i quattrocento anni dal ‘first-folio’: la prima pubblicazione del corpus shakespeariano, composto nel 1623 dagli attori John Heminges e Henry Condell e stampato dai librai Edward Blount e William e Isaac Jaggard.  

Il Foyer viene organizzato nel corso dell’anno accademico dalla coordinatrice del progetto e dal comitato scientifico, in sinergia con alcune studentesse e alcuni studenti del corso di laurea in ‘Culture e letterature del mondo moderno’ e in ‘Culture moderne comparate’ che hanno dato il via a questa iniziativa: Gabriele Corna, Gaia Pellissero, Samuele Schirru e Beatrice Strazzullo.

Coordinamento: Chiara Lombardi (Università di Torino)
Comitato scientifico: Franco Arato, Daniele Borgogni, Franco Marenco, Teresa Prudente, Renato Rizzoli (Università di Torino); Anna Peyron, Barbara Ferrato (Centro Studi Stabile di Torino); Carmen Gallo (“Sapienza” Università di Roma); Luigi Marfé (Università di Padova); Cristiano Ragni (Università di Verona)